Test di contenimento con metodo Ki-Discus Belsar

2 Settembre 2016
Belsar

Dall’esperienza di Belsar, azienda che effettua verifiche su vari dispositivi di protezione collettiva (DPC), è nato il test di contenimento con metodo KI DIscus, applicato a cabine di biosicurezza.

Presso un centro universitario, durante le verifiche periodiche, su alcune cabine di sicurezza microbiologica un tecnico Belsar ha riscontrato un problema di integrità a livello del filtro di espulsione. La conta particelle eseguita in espulsione risultava oltrepassare i limiti consentiti. Le cabine testate in tutto erano 25; di queste 15 risultavano avere problemi e 10 funzionavano correttamente. In via sperimentale, il tecnico ha eseguito un test di contenimento su tutte le 25 cabine.

Per l’esecuzione del test, una volta posizionata e impostata l’apparecchiatura a seconda della tipologia da testate, viene nebulizzata al suo interno una soluzione di Ioduro di potassio (KI). I campionatori, dotati di membrane filtranti, raccoglieranno la quantità di KI rilasciato alla barriera frontale. Le membrane filtranti verranno quindi fatte reagire con un’apposita soluzione che metterà in evidenza la presenza di KI sotto forma di piccole macchie circolari (spot). La lettura dei dischetti filtranti, la conta degli spot rilevati e uno specifico calcolo daranno indicazione dell’efficacia del contenimento.

I test di contenimento eseguito sulle 10 cabine perfettamente funzionanti è risultato nei limiti della norma, mentre quello eseguito sulle cabine con problemi a carico del filtro di espulsione ha dato risultati fuori limiti.

Il test di contenimento, oltre a individuare difetti a livello della capacità di ritenzione della barriera frontale, è in grado di mettere in evidenza la presenza di altre problematiche, proprio come è emerso dal confronto tra le cabine di sicurezza testate. Un difetto di ritenzione del filtro di espulsione comporta la re immissione nell’aria di particelle, in questo caso patogene, che si ripresentano all’altezza della barriera frontale.

Questo test, comunemente considerato un type-test (test di omologazione) e un test opzionale al momento dell’installazione e collaudo, non rientra nei test di routine (EN 12469), tuttavia ha una grande importanza per le informazioni che fornisce riguardo a protezione, salute degli operatori e quindi alla sicurezza dell’ambiente. Sarebbe dunque consigliabile estenderne l’applicazione a installazione e collaudo e addirittura alla routine periodica.

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