L’Università di Padova entra nello Human Brain Project

23 Novembre 2017
Human Brain Project

Importante riconoscimento per l’Università di Padova che entra a far parte dello Human Brain Project, uno dei due flagship projects della Comunità Europea

 

Si è recentemente tenuto a Glasgow il 5° Human Brain Project Summit, che ha visto la partecipazione di più di 500 scienziati provenienti da 19 Paesi diversi.

Lo Human Brain Project (HBP) è dedicato allo studio del cervello e delle sue malattie. HBP riceverà in dieci anni 1 miliardo di euro di finanziamento per creare nuove piattaforme di ricerca e di analisi per comprendere l’organizzazione del cervello dal singolo neurone all’intero cervello. Questi dati verranno poi simulati su potenti computer per creare cervelli artificiali su cui studiare malattie neurologiche e psichiatriche al fine di nuovi strumenti di diagnosi e cura.

Il prof. Maurizio Corbetta, Direttore della Clinica Neurologica e del Padova Neuroscience Center, è stato eletto Chair del Clinical Advisory Board dell’HBP, costituito da sei scienziati che consigliano la leadership sulle applicazioni cliniche del progetto.

Corbetta ha anche vinto un progetto pilota all’interno di HBP chiamato BrainSynch-HIT finanziato dalle Agenzie nazionali di Francia, Italia e Olanda per 316.000 €, per studiare come network di aree cerebrali comunichino in pazienti affetti da ictus.

Il professore neoeletto ha spiegato che “lo studio è finalizzato alla comprensione del flusso di informazioni fra aree cerebrali che sono strutturalmente normali ma fisiologicamente affette dall’ictus”. “Sulla base di studi precedenti – ha aggiunto Corbetta – sappiamo che l’ictus diminuisce la comunicazione fra i due emisferi cerebrali, ma aumenta anormalmente la comunicazione fra aree nell’emisfero leso che sono indipendenti. In questo progetto tenteremo di capire quale di queste due anomalie fisiologiche influenza l’altra. Studiare la direzionalità di queste influenze sarà importante per decidere come disegnare nuovi interventi di stimolazione magnetica o elettrica per trattare i deficit neurologici come la paralisi o i disturbi del linguaggio che osserviamo in pazienti con ictus”.

Il Progetto, della durata di tre anni, prevede l’analisi di dati di Risonanze Magnetiche Funzionali (f-MRI) collezionate da Corbetta, grazie ad un progetto sponsorizzato dall’ente americano National Institute of Health, che verranno condivise con i ricercatori di Marsiglia e Maastricht. “Speriamo che questo sia un primo passo per portare un pezzettino di Human Brain Project all’interno del nuovo Centro di Ateneo di Neuroscienze di Padova” conclude Corbetta.

Fonte Università di Padova

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