L’incubatore d’impresa di Johnson & Johnson apre le porte alla ricerca italiana

21 Maggio 2018
Johnson & Johnson

Startupper, legali attivi in ambito brevetti e diritto societario e esperti in technology transfer e venture capital, riuniti a Milano in occasione dell’evento “Innovation in Italy” organizzato da Janssen, casa farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson, per il lancio in Italia di JLAB.

 

Si tratta dell’incubatore d’impresa di Johnson & Johnson Innovation, nato come nuovo approccio all’innovazione esterna per l’industria farmaceutica nel suo complesso.
JLAB ha aperto recentemente una sede europea a Beerse in Belgio, nello storico campus di Ricerca & Sviluppo di Janssen, dove il Dr. Paul, suo fondatore e uno dei più importanti innovatori del 20° secolo, stabilì la prima sede dell’azienda.

Sbarca in Italia con la competizione “Quickfire Challenge” aperta ai soli innovatori in Europa, che premierà l’idea più brillante volta a migliorare la salute e il benessere dei pazienti in uno dei seguenti ambiti: farmaceutico, medicale, tecnologie sanitarie, salute pubblica. La competizione si chiuderà il 15 giugno 2018, il vincitore avrà la possibilità di realizzare il proprio progetto grazie al contributo di JLAB.

«Una strategia che parte da lontano con una visione mondiale sulla ricerca. Nel nostro “Credo” c’è un paziente che sta aspettando, per questo il Gruppo ha lanciato J&J Innovation e ora JLAB, un incubatore di start-up fondamentale – ha commentato durante l’evento Massimo Scaccabarozzi, Presidente e AD di Janssen Italia e Presidente di Farmindustria –. Per l’Italia rappresenterà un’occasione fondamentale per il settore della salute e della ricerca. Lo scopo è scovare le idee più innovative e aiutare i giovani startupper a concretizzarle, non necessariamente fornendo un contributo economico, ma anche solo la nostra expertise, per rendere questi progetti qualcosa d’importante per i malati. La ricerca farmaceutica ha dei tempi molto lunghi, ci vogliono circa 12 anni per lo sviluppo di un nuovo farmaco. Un tempo la R&S era appannaggio esclusivo dei laboratori ma negli anni questa strategia si è andata esaurendo. Quindi, si è guardato all’esterno e si è passati al modello “Open Innovation”, dislocando all’esterno le attività di ricerca. Ora, siamo in una terza fase che guarda al network. La nostra azienda si rivolge solo all’innovazione pura, siamo alla ricerca di idee nuove, rivoluzionarie, siamo orientati al progresso».

Sei aree di expertise dove Janssen (J&J) è in grado di portare innovazione: onco-ematologia, neuroscienze, infettivologia, immunologia, malattie del metabolismo e cardio-metaboliche. Solo il 4% dei farmaci che passano la fase 1 arriva al paziente, Janssen grazie a strumenti come JLAB è riuscita ad avere una pipeline tra le più promettenti a livello globale. Un impegno quello del Gruppo Johnson & Johnson confermato dai dati: 10,5 miliardi di euro investiti in R&S nel 2017, di cui 7 miliardi di euro solo nel comparto farma. Grazie al suo impegno costante, Janssen in Italia conta attualmente 52 studi clinici in corso e 3.594 pazienti raggiunti e in soli cinque anni (2011 – 2016) ha ottenuto l’autorizzazione per 11 nuove molecole.

 

Fonte: janssen

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