Rigenerare la cartilagine, studio italiano apre scenari innovativi per la cura dell’osteoartrosi

28 Ottobre 2025
rigenerare la cartilagine admaiora

Un team di ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna ha dimostrato il potenziale di un trattamento terapeutico all’avanguardia che, attraverso la combinazione tra biomateriali intelligenti e cellule staminali, riduce i livelli infiammatori dell’articolazione e rigenera il tessuto cartilagineo.

 

Una nuova speranza nella lotta contro l’osteoartrosi, una delle malattie articolari più diffuse e invalidanti al mondo.

Un team di ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dell’IRCCS Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, in collaborazione con centri di ricerca e aziende Europee, ha compiuto un passo promettente verso lo sviluppo di terapie rigenerative capaci di restituire funzionalità e benessere alle articolazioni danneggiate.

 

Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Biomaterials, costituisce il traguardo conclusivo del progetto europeo ADMAIORA, coordinato da Leonardo Ricotti, professore di Bioingegneria della Scuola Sant’Anna. Il gruppo di ricerca è riuscito a dimostrare il potenziale di un trattamento terapeutico all’avanguardia che, attraverso la combinazione tra biomateriali intelligenti e cellule staminali, riduce i livelli infiammatori dell’articolazione e può rigenerare la cartilagine.

Già un anno fa il Team aveva ottenuto risultati incoraggianti in vitro utilizzando cellule umane in laboratorio. Oggi i ricercatori hanno dimostrato in modelli preclinici che un biomateriale iniettabile caricato con cellule staminali e nanomateriali intelligenti, unito a una stimolazione a ultrasuoni controllata, favorisce la rigenerazione del tessuto artrosico danneggiato e un miglioramento complessivo della salute dell’articolazione del ginocchio.

“È un risultato entusiasmante, che conferma il potenziale della ricerca italiana nel campo delle tecnologie per la medicina rigenerativa – commenta il prof. Leonardo Ricotti della Scuola Superiore Sant’Anna – I risultati ottenuti in questo studio hanno confermato l’efficacia di questo paradigma terapeutico, e aprono speranze per la futura cura dei pazienti con osteoartrosi. Allo stesso tempo, è importante sottolineare che serviranno ancora anni di studi e nuovi finanziamenti prima che queste scoperte possano tradursi in terapie concrete per i pazienti.”

La dottoressa Matilde Tschon, ricercatrice dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, sottolinea che “questi significativi traguardi sono stati raggiunti grazie alla dedizione dei ricercatori e dei medici coinvolti e alle diverse competenze messe in campo, a riprova del valore e dell’importanza della ricerca traslazionale, cioè quella svolta in un ospedale di ricerca come il Rizzoli, condotta anche sul territorio nazionale”.

E la dottoressa Gina Lisignoli, ricercatrice dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, aggiunge: “Per passare alla prossima fase di questa importante ricerca ci stiamo attivando al fine di individuare altri fondi. Lo studio condotto ha dimostrato l’efficacia e le incredibili potenzialità di questo trattamento combinato, il prossimo passo sarebbe la pianificazione di un trial, cioè uno studio clinico con i pazienti”.

Il progetto ADMAIORA rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione europea tra università, centri di ricerca e ospedali. La sfida ora è trasformare questi risultati scientifici in soluzioni cliniche in grado di migliorare la qualità della vita delle persone.

 

fonte: Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa

 

© Riproduzione riservata

ARTICOLI CORRELATI

LabWare

Il laboratorio del futuro: come renderlo realtà

Giovedì 11 dicembre 2025, alle 11:00, partecipa al webinar di LabWare e scopri come costruire il laboratorio del futuro attraverso...

arteria su chip sydney university

Arteria su chip: come i vasi sanguigni stampati in 3D potrebbero svelare i segreti degli ictus

La nuova tecnica di stampa 3D sta generando repliche anatomicamente accurate dei vasi sanguigni in sole due ore e potrebbe...

capsula 4D ingeribile

Rivoluzionaria capsula 4D ingeribile: si apre come un cerotto e favorisce la guarigione delle ulcere intestinali

La capsula si inserisce all’interno di un filone di ricerca che ha l’obiettivo di sviluppare dispositivi mini-invasivi, autoriparanti e programmabili,...

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano in data 07.02.2017 al n. 60 Editrice Industriale è associata a:
Anes
Assolombarda

LabWorld

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano in data 07.02.2017 al n. 59

Se vuoi diventare nostro inserzionista, dai un’occhiata ai nostri servizi.
Scarica il mediakit per maggiori dettagli in merito.

La nostra certificazione CSST WebAuditing

Editrice Industriale è associata a:Anes  Assolombarda