
Dal 9 ottobre 2025 entreranno in vigore nuove regole europee sull’impiego di nitrati e nitriti negli alimenti, in particolare nelle carni trasformate. Questi additivi, utilizzati da decenni per garantire la sicurezza microbiologica e preservare colore e sapore dei prodotti, sono da tempo sotto osservazione per i possibili rischi legati a un consumo eccessivo.
I nitriti, infatti, se da un lato inibiscono lo sviluppo del pericoloso Clostridium botulinum, dall’altro possono contribuire – in particolari condizioni, come la cottura ad alte temperature o la presenza di ammine – alla formazione di nitrosammine, composti classificati come potenzialmente cancerogeni. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), già nel 2017, aveva fissato i livelli di assunzione giornaliera accettabili in 3,7 mg/kg di peso corporeo per i nitrati e 0,07 mg/kg per i nitriti.
Il nuovo quadro normativo
Con il Regolamento (UE) 2023/2108, l’Unione Europea ha aggiornato i tenori massimi consentiti, introducendo limiti più restrittivi e armonizzati per diverse categorie di carni lavorate e altri prodotti. Le nuove soglie mirano a garantire un equilibrio tra le esigenze di conservazione e la riduzione dell’esposizione dei consumatori a sostanze potenzialmente nocive.
Il rispetto di tali valori sarà assicurato sia dai controlli ufficiali delle autorità competenti sia dai sistemi di autocontrollo delle imprese alimentari, che dovranno rivedere le proprie procedure di monitoraggio e adeguarle alle nuove disposizioni.
Tecnologie di analisi e monitoraggio
Accanto al nuovo quadro normativo, la tecnologia mette a disposizione soluzioni pratiche per il dosaggio di nitrati e nitriti. Tra queste, R-Biopharm propone il kit Enzytec™ Liquid Nitrati, che grazie a reagenti stabili e a un protocollo operativo semplificato, consente verifiche rapide direttamente in azienda. Le misurazioni possono essere effettuate con un fotometro a 340 nm, garantendo analisi affidabili in tempi brevi.
Per i laboratori che necessitano di flussi di lavoro automatizzati, il metodo può essere integrato con sistemi analitici come l’analizzatore Pictus 500, offrendo un supporto concreto alle imprese alimentari nel percorso di adeguamento alle nuove regole europee.



