Premio Aspen 2019 ad una ricerca per la cura della malattia di Creutzfeldt-Jakob

24 Ottobre 2019
Premio Aspen

Si è tenuto ieri, mercoledì 23 ottobre, il Premio Aspen 2019  per  la collaborazione e la ricerca scientifica tra Italia e Stati Uniti

 

A vincere la Quarta Edizione è la ricerca Test for Creutzfeldt–Jakob Disease Using Nasal Brushings. Si tratta di un test della malattia di Creutzfeldt-Jakob che utilizza tamponi nasali e rappresenta un notevole progresso nella diagnostica delle malattie da prioni, ma soprattutto apre una nuova e ampia prospettiva di diagnosi nell’ambito di malattie neurodegenerative a più alta  incidenza e con un rilevante impatto sociale ed economico.

 

Alla cerimonia per la consegna del Premio è intervenuto Giulio Tremonti, Presidente Aspen Institute Italia, Lucio Stanca, Vice Presidente Aspen Institute Italia, Thomas Smitham, Vice Capo Missione Ambasciata degli Stati Uniti d’America. Hanno presentano la ricerca vincitrice Gianluigi Zanusso, Professore Associato di Neurologia, Università di Verona e Byron Caughey, Senior Investigator, National Institutes of Health, Hamilton, Montana.

L’originalità della ricerca consiste nell’aver ideato una procedura semplice e non invasiva per la diagnosi certa delle malattie da prioni. I neuroni della mucosa olfattiva sono prelevati con il brushing nasale e quindi analizzati con una nuova tecnica di amplificazione dei prioni in vitro, denominata “Real-Time Quaking Induced Conversion (RT-QuIC)”. Questo nuovo test sulle cellule della mucosa neuro-olfattiva è altamente innovativo perché unisce l’altissima sensibilità della tecnica dell’RT-QuIC per identificare l’unico marker patogenetico delle malattie da prioni con il prelievo non invasivo di cellule neurali della mucosa olfattiva. L’utilizzo diagnostico del brushing nasale accoppiato con la tecnica dell’RT-QuIC potrebbe in un prossimo futuro essere esteso ad altre malattie neurodegenerative (come la malattia di Parkinson, la malattia di Alzheimer e la demenza a corpi di Lewy). RT-QuIC eseguito su campioni di mucosa olfattiva potrebbe identificare le proteine marker di queste patologie permettendo di formulare una diagnosi certa anche in fasi molto precoci della malattia.

È noto che nella maggior parte delle malattie neurodegenerative, in particolare nella malattia di Parkinson, le prime lesioni neuropatologiche si osservano nel sistema olfattivo e i disturbi dell’olfatto rappresentano un sintomo non motorio molto iniziale della malattia.

La ricerca nasce dal lavoro comune di undici scienziati appartenenti a quattro diverse organizzazioni scientifiche: Christina D. Orrú, Matilde Bongianni, Giovanni Tonoli , Sergio Ferrari, Andrew G. Hughson, Michele Fiorini, Bradley R. Groveman, Maurizio Pocchiari, Salvatore Monaco, Byron Caughey, Gianluigi Zanusso.

Si tratta di un premio annuale nato nel 2015 che onora una ricerca nell’ambito delle scienze naturali, teoriche o applicate, frutto della collaborazione tra scienziati e/o organizzazioni di ricerca dell’Italia e degli Stati Uniti. Obiettivo del Premio è valorizzare la cooperazione tra Italia e Stati Uniti nel campo della ricerca scientifica nelle scienze naturali e delle relative applicazioni, attraverso la concessione alla ricerca risultata vincitrice di un premio in danaro di quarantamila euro lordi.

Il premio consolida l’impegno di Aspen Institute Italia dedicato all’organizzazione di iniziative e incontri di approfondimento su temi connessi alla cultura scientifica e all’innovazione tecnologica, con particolare riferimento alla loro rilevanza per l’Italia. La Comunicazione della ricerca vincitrice, il Bando 2020, il Regolamento del Premio, lo schema di domanda di candidatura e ogni altra informazione sono disponibili sul sito cliccano qui.

 

Fonte: Aspen Institute Italia

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