Raccolta fondi per studiare le basi genetiche della vulvodinia

5 Gennaio 2023
Raccolta fondi per studiare le basi genetiche della vulvodinia

Il progetto che indaga le basi genetiche della vulvodinia promosso da un team dell’Università di Torino ha raccolto via crowdfunding 10 mila euro per finanziare nuovi studi sulla patologia che colpisce una donna su sette.

 

DoppiaVproject, il progetto di ricerca che si occupa di studiare le basi genetiche della vulvodinia, ha raccolto oltre 10.000 euro sulla piattaforma di crowdfunding ideaginger.it. In meno di un mese dal suo lancio, oltre 200 sostenitori hanno contribuito alla raccolta fondi che mira a raggiungere i 20.000 euro entro il 9 gennaio 2023.

 

L’iniziativa è stata lanciata dal Doppiavproject team – composto da Valentina Proserpio, biologa molecolare, ricercatrice del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi UniTo, Antonella Managò, biologa molecolare, Emilia Fusi, designer di gioielli e Silvia Fiamberti, graphic designer – e sostenuta dall’attivista e influencer Giorgia Soleri.

Lo scopo di DoppiaVproject è comprendere le cause e approfondire gli aspetti molecolari della vulvodinia, utilizzando la biologia molecolare per analizzare le pazienti con le tecniche più avanzate disponibili nei laboratori dell’Università di Torino. In particolare, i fondi raccolti verranno utilizzati per leggere con tecniche di genomica avanzata (NGS) il materiale genetico delle cellule delle pazienti, per spiegare gli aspetti molecolari di questa patologia e scoprirne i marcatori diagnostici.

L’obiettivo è arrivare a realizzare un test per la vulvodinia molto simile a quello oggi in uso per il covid. Avere una diagnosi veloce consentirebbe non solo di limitare il peggioramento dei sintomi dovuto al ritardo diagnostico, ma anche di ridurre notevolmente i costi che le pazienti affrontano quotidianamente. Inoltre, aiuterebbe il processo di riconoscimento della malattia da parte del Sistema Sanitario Nazionale.

Il progetto mira a sensibilizzare e far conoscere la vulvodinia. Sebbene sia ancora sconosciuta ai più, questa patologia colpisce 1 donna su 7. Si presenta come un dolore vulvare senza un’origine identificabile, che compromette la vita sessuale delle donne e può influenzare le normali azioni quotidiane, come urinare, sedersi, indossare collant, fare sport o camminare. Per questa malattia, ad oggi, mancano i marcatori molecolari per la diagnosi, dunque la possibilità di essere identificata velocemente.

“Sostengo questa importante raccolta fondi perché ad oggi lo Stato non finanzia alcuna ricerca sulla vulvodinia, rendendo complessa la diagnosi e la conseguente terapia. È invece fondamentale saperne di più per poter curare in modo sempre più efficace chi ne soffre”, ha dichiarato Giorgia Soleri per promuovere l’iniziativa.

 

 

Scheda azienda

© Riproduzione riservata

ARTICOLI CORRELATI

Scopri le innovazioni nel mondo dei laboratori alla prima edizione di LAB Italia, il 18 e 19 giugno a Milano

Focus della due giorni, gli sviluppi tecnologici e le innovazioni delle principali aziende attive nell’industria italiana, supportate da un programma...

CellCelector Sartorius

Incucyte® e CellCelector: la combinazione vincente per i tuoi modelli cellulari avanzati

Da Sartorius un’offerta esclusiva per potenziare i risultati della tua ricerca cellulare.

Congresso nazionale SIBS

96° Congresso nazionale SIBS, appuntamento a L'Aquila dal 25 al 28 aprile 2024

Il focus dell'incontro 2024 sarà la biologia sperimentale, con lo sviluppo di tematiche riguardanti le scienze della vita e il...

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano in data 07.02.2017 al n. 60 Editrice Industriale è associata a:
Anes
Assolombarda

LabWorld

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano in data 07.02.2017 al n. 59

Se vuoi diventare nostro inserzionista, dai un’occhiata ai nostri servizi.
Scarica il mediakit per maggiori dettagli in merito.

La nostra certificazione CSST WebAuditing

Editrice Industriale è associata a:Anes  Assolombarda