
L’approfondimento, presentato a LAB Italia 2025, è a cura del dott. Patrizio Tratzi, ricercatore presso l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA).
I mozziconi di sigaretta rappresentano una delle forme più diffuse di rifiuto urbano a livello globale. Ogni anno ne vengono abbandonati nell’ambiente circa 4,5 trilioni, una cifra impressionante che evidenzia la portata del problema. Si stima infatti che fino al 76% delle sigarette consumate negli spazi pubblici non venga correttamente conferito nei contenitori appositi, ma disperso direttamente sul suolo.
Questo comportamento, oltre a deturpare il paesaggio urbano, ha gravi implicazioni ambientali, poiché i mozziconi possono essere trasportati dalle acque meteoriche o dai corsi d’acqua fino a raggiungere le coste marine. Una volta arrivati negli ecosistemi acquatici, diventano tra i rifiuti più frequentemente ritrovati nelle campagne di monitoraggio del cosiddetto “marine litter”, contribuendo in modo rilevante all’inquinamento da microplastiche.
Il nucleo principale dei mozziconi è composto da microfibre di acetato di cellulosa, che costituisce fino al 95% del loro volume. Questo materiale sintetico, derivato dalla modifica chimica della cellulosa naturale tramite l’uso di anidride acetica, acido acetico e acido solforico, potrebbe essere valorizzato attraverso processi di riciclo. Se opportunamente trattato, l’acetato di cellulosa recuperato dai filtri di sigaretta può essere riutilizzato nella produzione di nuovi manufatti come pellicole plastiche, lastre, contenitori, flaconi, oppure componenti rigidi come le montature per occhiali.
Tuttavia, affinché questo materiale possa essere effettivamente riutilizzato, è necessario un trattamento preliminare che consenta la rimozione di tutte le componenti indesiderate: carta, residui di combustione (cenere e tabacco), e soprattutto le sostanze tossiche che si accumulano durante il fumo. Queste includono metalli pesanti, composti aromatici policiclici, fenoli, nicotina e altre molecole inquinanti. Il recupero dell’acetato, oltre a ridurre l’impatto ambientale dei mozziconi, permetterebbe di risparmiare risorse naturali altrimenti impiegate per la sua sintesi ex novo, in particolare la cellulosa vegetale.
Nel corso degli ultimi anni sono stati proposti diversi approcci tecnologici per realizzare questa separazione e purificazione dei componenti del mozzicone. Tuttavia, la maggior parte delle soluzioni si trova ancora in fase sperimentale o prototipale, e non ha ancora raggiunto un livello di maturità industriale tale da consentire un’applicazione su larga scala.
In questo contesto, il CNR IIA e AzzeroCO2 hanno sviluppato una tecnologia brevettata che consente di recuperare in modo efficiente e selettivo l’acetato di cellulosa dai mozziconi di sigaretta, trasformando un rifiuto molto diffuso e inquinante in una risorsa riutilizzabile. Il cuore del processo consiste nello sfruttare una particolare combinazione di solventi per solubilizzare solo la parte utile del filtro — ovvero l’acetato di cellulosa — senza la necessità di una separazione preliminare dei materiali contaminanti, come tabacco, cenere o carta.
I mozziconi vengono immersi in un solvente specifico che ha la capacità di solubilizzare l’acetato di cellulosa insieme ad alcune sostanze nocive come la nicotina e i residui del fumo. Gli altri componenti solidi, che non si sciolgono, vengono facilmente rimossi attraverso un processo di filtrazione. Successivamente, aggiungendo acqua come anti-solvente, si induce la precipitazione dell’acetato di cellulosa, che viene così recuperato in forma solida, separato dalle sostanze tossiche.
Una parte importante di questa tecnologia sta nel fatto che i solventi impiegati possono essere recuperati e riutilizzati più volte, grazie a un sistema integrato di evaporazione e condensazione. Questo rende l’intero processo non solo efficace, ma anche sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico. L’impianto è progettato per svolgere tutte queste fasi in sequenza, all’interno di un sistema compatto e modulare, dotato di serbatoi riscaldati, filtri e dispositivi di sicurezza per garantire il controllo completo delle reazioni e la protezione dell’operatore.
Questa soluzione consente di ottenere un materiale pulito e di qualità, pronto per essere trasformato in nuovi oggetti d’uso, riducendo nel contempo l’inquinamento causato dai mozziconi dispersi nell’ambiente.



